Il museo

Il Museo dell’Abbazia di San Dalmazzo di Pedona rappresenta un percorso di estremo fascino che permette di attraversare 2.000 anni di storia toccando con mano i segni di diverse epoche storiche. Il Museo si compone di tre sezioni – Percorso museale, Percorso archeologico e Museo Parrocchiale – tra di loro concatenate in un percorso di visita suggestivo che ha il proprio cuore nella cripta romanica della chiesa parrocchiale.

Sin dal piazzale antistante il Museo si colgono gli indizi della complessa stratificazione delle strutture murarie di epoche diverse.
Le absidi della chiesa romanica si sovrappongono infatti ai resti dell’edificio longobardo lasciati a vista sotto una copertura in vetro. Entrati in Museo tre sale espongono reperti di scavo e un ricco corredo di immagini e illustrazioni che permettono di ricostruire la storia dell’insediamento.

Il primo sito di culto cristiano

La prima sala si concentra sulla storia della chiesa ripercorrendone l’evoluzione dal primo sito di culto cristiano sino all’attuale edificio parrocchiale. Il punto focale è particolare sulla chiesa abbaziale del XII secolo, la cui imponenza viene ricostruita grazie a un plastico tridimensionale.

L’epoca romana a Pedona

La seconda sala approfondisce il tema dell’epoca romana a Pedona attraverso un’importate serie di reperti rinvenuti nel centro storico cittadino e in corrispondenza della chiesa di san Dalmazzo. Oggetti di uso quotidiano utilizzati come corredo funebre nelle tombe a incinerazione della necropoli di Pedo si alternano a interessanti frammenti marmorei appartenuti alla città di Pedona, tra i quali spicca il cippo della quadragesima galliarum la tassa che tutte le merci che transitavo in città da e per le Gallie dovevano pagare a Pedona. Sulle pareti alcune alcune illustrazioni di Francesco Corni ripercorrono gli usi funebri di epoca romana.

Le decorazioni medievali

La terza sala propone un approfondimento sulla decorazione della chiesa abbaziale in epoca medievale proponendo al visitatore una serie di reperti marmorei che appartenevano all’apparato decorativo della chiesa in epoca longobarda e romanica. Volute, spirali e fogliamo scolpiti sul marmo ci restituiscono la ricchezza che doveva contraddistingue la chiesa. Sulle pareti alcune alcuni lavori di Francesco Corni illustrano il ciclo produttivo di questi fantastici oggetti.

La cripta e l’area archeologica

Dal Museo si raggiunge l’area archeologica che grazie a un percorso sotterraneo ripercorre la storia degli edifici di culto che hanno preceduto l’attuale parrocchiale. Emergono così le absidi della basilica paleocristiana e della chiesa longobarda, alcune tombe a incenerazione e inumazione che confermano l’utilizzo sepolcrare del sito in epoca romana e medievale.

L’ultima tappa del percorso archeologico è la suggestiva cripta romanica realizzata tra XI e XII secolo a servizio della chiesa abbaziale e oggi recuperata al culto dopo un lungo oblio. Un luogo magico che rappresenta allo stesso tempo il cuore dell’edificio sacro, del percorso museale e del culto riservato al martire Dalmazzo.

Il Museo Parrocchiale e la Cappella delle reliquie

Superata la cripta il percorso attraversa alcuni locali un tempo riservati ai monaci, quindi abbandona l’area sacra della parrocchiale e raggiunge il Museo Parrocchiale dove è esposto un ricco corredo di reliquiari e paramenti sacri realizzati tra XVII e XVIII secolo. Un repertorio di oggetti straordinari che testimoniano la ricchezza che dovette caratterizzare la parrocchia una volta che l’abbazia venne abbandonata.

La visita si conclude nella Cappella superiore eretta alla fine del XVII secolo in corrispondenza del presbiterio della parrocchiale e un tempo sede della Confraternita di San Dalmazzo. Decorata con stucchi dorati e pitture, la cappella ospita un prezioso busto reliquiario argenteo tardo-cinquecentesco e permette di godere di una vista spettacolare sull’attuale chiesa parrocchiale barocca.

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